Descrizione
27 giugno 1980. Ore 20.59′.45”. Sullo schermo dei radar che seguono il traffico aereo c’è un pallino verde. È il DC9 della compagnia privata Itavia, partito da Bologna e diretto a Palermo. È quasi giunto a destinazione. Un istante dopo il pallino verde non c’è più. L’aereo precipita nei pressi del punto “Condor”, tra le isole di Ponza e Ustica, e si inabissa nella Fossa del Tirreno, a 3500 metri di profondità. Nella tragedia, 81 persone spariscono nel nulla. Tra di loro 14 bambini. Nessun segnale d’allarme da parte del pilota. I relitti e i pochi corpi recuperati testimoniano che il DC9 è esploso in volo, spezzandosi in due tronconi.
Tra le ipotesi avanzate nel corso degli anni: cedimento strutturale; una bomba a bordo; un missile che per errore ha colpito l’aereo. Tre possibili spiegazioni, nessuna verità. Dopo anni di ricerche, studi ingegneristici e inquietanti testimonianze, affiora oggi una nuova, agghiacciante verità. Una verità in grado di risolvere un mistero che da oltre un trentennio aspetta una risposta.
Chi volava nel cielo sopra Ustica la sera del 27 giugno 1980? Chi o cosa ha causato la morte di 81 persone? Perché questa verità era troppo scomoda per essere divulgata?
A queste domande, Renzo Martinelli risponde con un film tagliente come la lama di un coltello. Un film capace di dare corpo narrativo e spettacolare a una tesi che gli stessi sceneggiatori hanno pian piano verificato attraverso un paziente lavoro di analisi documentale e di ricostruzione dei fatti.
In questo libro curato da Eleonora Martinelli, accanto alla sceneggiatura originale del film e a una vasta collezione di foto di scena e di set, i lettori troveranno anche un nutrito dossier che sintetizza gli sconcertanti – a tratti davvero inimmaginabili – risultati di quelle ricerche.
Renzo Martinelli si laurea in lingue e letterature straniere e in scienze politiche con indirizzo storico, e si specializza in cinematografia alla Scuola superiore di comunicazione dell’Università Cattolica. Negli anni Settanta fonda una casa di produzione, avviando un’intensa attività di regista che lo porta a realizzare inchieste filmate, documentari, videoclip per numerosi artisti e spot pubblicitari. Il suo esordio nel cinema avviene nel 1993 con il film Sarahsarà. Nel 1997 è la volta di Porzûs, a cui seguono Vajont, rievocazione della tragedia che nel 1963 provocò 2000 morti (2001), Piazza delle Cinque lune sul caso Moro (2003, pubblicato in forma di sceneggiatura in questa collana), La bambina dalle mani sporche (2005), Il mercante di pietre (2006), Carnera – The Walking Mountain (2008), Barbarossa (2009) e 11 settembre 1683 (2012).