Descrizione
Sei giovanissimi migranti nell’inferno del più grande campo profughi d’Europa.
Una ragazza nella giungla di Calais: un caso letterario da 90.000 copie vendute in Francia.
Fino a non poco tempo fa, la Giungla di Calais era la più imponente baraccopoli d’Europa. Migliaia di rifugiati e migranti accampati in attesa di raggiungere, in qualche modo, il Regno Unito. È in questo inferno sulle coste del Vecchio Continente che si trovano a vivere i giovanissimi protagonisti di questo romanzo. Ciascuno è arrivato lì dopo infinite peregrinazioni.
L’etiope Hawa, l’albanese Elira, gli afghani Milad, Jawad, Ali e Ibrahim – piccola tribù di adolescenti che a Calais hanno stretto un silenzioso patto di sostegno reciproco – passano le loro giornate tra le baracche e le strade di fango dell’accampamento, cercando di sopravvivere fino al giorno in cui l’Inghilterra, quel miraggio lontano appena trentatré chilometri, si materializzerà sotto i loro piedi. Poi però arrivano gli sgomberi, e la polizia imbarca gli abitanti della giungla su decine di pullman diretti ai centri di ricollocamento.
Hawa, Milad e gli altri devono decidere se partire o nascondersi, se rinunciare a quella Terra Promessa talmente vicina da poter essere avvistata tra le nebbie del canale, oppure continuare a inseguire il sogno a dispetto di tutto e di tutti. Anche a costo di ritrovarsi da soli nella landa devastata del post-evacuazione, dove la lotta per rimanere vivi assume i contorni di una vera e propria scommessa.
Con l’occhio della cineasta qual è, Delphine Coulin sceglie di mostrarci tutto questo senza prendere mai direttamente la parola. La sua scrittura è fatta di immagini nitide che frugano ovunque ed esibiscono quasi freddamente la convivenza quotidiana con il degrado. Ma anche lo sbrigativo pragmatismo degli sgomberi, la violenza e gli egoismi tra gli accampati, la continua necessità di fuggire e nascondersi, la rapacità senza scrupoli degli sciacalli che commerciano e traghettano le vite dei disperati.
Il risultato è Una ragazza nella giungla di Calais, un romanzo assai lontano dal pathos di maniera di molta narrativa della migrazione, e anche per questo capace di imprimersi più in profondità nella memoria e nel cuore dei lettori.
Delphine Coulin è scrittrice e cineasta. I suoi libri – Les Traces (2004); Une seconde de plus (2006); Les Mille-Vies (2008); Samba pour la France (2011) e Voir du pays (2013) – sono tradotti in una decina di lingue straniere. Da Samba pour la France, pubblicato in Italia da Rizzoli, nel 2015 è stato tratto un film di successo.