Descrizione
Julie ha trent’anni e insegna letteratura. Dan tiene corsi di sociologia. Lei è francese, solitaria e appassionata. Lui è americano, disinvolto e misterioso. Si conoscono nell’università parigina dove entrambi stanno cominciando la loro carriera di insegnanti. Si innamorano, si sposano, hanno una bambina, Mary. La tranquilla vita familiare procede tra la felicità e i piccoli compromessi di qualunque coppia che si ama.
Poi, un giorno, Dan prende l’aereo per andare ad Atlanta, in Georgia. Deve fare delle ricerche per il suo lavoro e ne approfitterà per rivedere i suoi dopo tanto tempo. Dopo quel saluto scambiato in tutta fretta all’aeroporto, Dan non dà più alcuna notizia di sé. L’amore diventa l’inferno, e Julie si ritrova a dover fare i conti con un vuoto spaventoso e improvviso, con le domande di una bambina che sta crescendo, con gli sguardi compassionevoli dei colleghi, con l’intimo rimpianto delle parole non dette, dei gesti non compiuti.
Per quanto si può vivere con un’assenza? Indagatore dell’animo umano e del sentimento d’amore, Philippe Vilain, con Un mattino d’inverno, si fa questa volta messaggero – nella forma di un racconto in prima persona – di una storia vera ascoltata dalla voce della sua protagonista in un mattino d’inverno a Parigi. Ai lettori restituisce in modo mirabile, insieme con quella voce, tutto il tumulto interiore di chi è costretto a un’attesa assurda e impotente, a «quella tortura del tempo che ci fa sperare in cose alle quali fingiamo di credere».
Philippe Vilain è autore di romanzi di grande successo, pubblicati in Francia da Gallimard e da Grasset. Tra di essi, editi in Italia da Gremese, Falso padre (2009), Non il suo tipo (2012, adattato per il cinema da Lucas Belvaux), La moglie infedele (2013, in Francia premio Jean-Freustié) e La ragazza dalla macchina rossa (2018). Ha scritto anche saggi, come il Quadernetto sulla timidezza (2011, Gremese) e La littérature sans l’idéal (2016).