Descrizione
«Le Deuxième souffle è il mio film più personale. Questo può sembrare paradossale poiché è ricavato da un libro»: parola di Jean-Pierre Melville.
Nonostante il successo di pubblico e di critica, Tutte le ore feriscono, l’ultima uccide! (1966) è il film che sancisce lo strappo tra Jean- Pierre Melville e i «Cahiers du Cinéma». Segna così l’interruzione di un sodalizio nato alla fine degli anni Quaranta e proseguito felicemente nel decennio successivo. Con l’adattamento del romanzo di José Giovanni pubblicato nel 1958 nella prestigiosa «Série noire», Melville mette finalmente a punto il suo sistema paradossale, coniugando ambiguità dei personaggi e maestosità della forma, nostalgia per la classicità perduta e trasfigurazione spregiudicata della modernità.
È il “paradosso Melville” che questo libro intende indagare, tracciando un profilo dei suoi tre volti, mettendo in luce la ricaduta teorica della sua prassi cinematografica e procedendo a un confronto serrato tra la materia letteraria di Giovanni e la singolare trasposizione cinematografica allestita dall’“imperatore di rue Jenner”. Nonché, infine, ravvisando in Tutte le ore feriscono… l’osservatorio ideale per apprezzare l’impressionante numero di contraddizioni che connotano, pur in tutta la sua ricchezza e fecondità, l’intera opera del regista.
Alessandro Baratti, redattore della rivista di critica cinematografica on line “Gli Spietati” dal 2004. Ha collaborato con più festival del settore e si occupa da anni di cinema pubblicando su svariate altre riviste. Nel 2015 ha curato l’apparato critico del libro Béla Tarr. Il tempo del dopo di Jacques Rancière, pubblicato dalla casa editrice Bietti.