Descrizione
Nella sua attività di regista e insegnante di recitazione, Simon Dunmore ha osservato come, in sede di provino, le aspiranti attrici si orientino quasi sempre al repertorio “classico” dei monologhi shakespeariani. Ne conseguono audizioni che qualche volta annoiano gli esaminatori e costringono le candidate a un confronto diretto con molti, anche illustri, precedentti. Con questo volume, Dunmore fornisce un’alternativa alle solite performances proponendo cinquanta inconsueti monologhi shakespeariani al femminile: inconsueti perché tratti da opere meno frequentate (quali Coriolano, Pericle e Pene d’amor perdute) o recitati da personaggi secondari di testi famosi (Diana da Tutto è bene ciò che finisce bene. Perdita da Il racconto d’inverno, Ero da Molto rumore per nulla o Donna Capuleti da Romeo e Giulietta). Ogni monologo è preceduto da cenni storico-letterari sul brano e il personaggio che ne è protagonista. Ma moltissime altre indicazioni di carattere generale sono contenute negli ampi testi introduttivi del volume: in essi Dunmore tratteggia le caratteristiche salienti del canone shakespeariano inquadrandolo anche nel suo contesto storico, dopodiché si sofferma sulle regole essenziali per avvantaggiarsene al meglio in sede di audizione (numero e lunghezza dei brani, scelta tra versi o prosa, parole o frasi difficili da pronunciare, ecc.). Un testo indubbiamente prezioso per le aspiranti attrici che ai provini vogliano sorprendere i loro esaminatori, ma non meno fruibile da parte di qualunque appassionato di teatro.
Simon Dunmore, autore di saggi e manuali sulla recitazione, insegnante egli stesso nonché direttore e produttore teatrale con oltre cento spettacoli al suo attivo, è tra le più attive figure di riferimento della scena inglese contemporanea. Tra i suoi libri anche II mestiere dell’attore — Guida per il lavoro e la carriera (2006), pubblicato in questa stessa collana.