Descrizione
Lo zoo di Venere di Peter Greenaway fa parte della collana I migliori film della nostra vita.
Uno zoo. Due fratelli etologi. Un incidente provocato da un cigno. Due morti e un insolito percorso di elaborazione della perdita, tassonomie. E ancora, la selezione naturale di Darwin, la Genesi, il Pantheon greco, i quadri di Vermeer, l’alfabeto (il finito), l’esplorazione dei fenomeni naturali (l’infinito), Caso e Necessità, Ordine e Caos.
Lo zoo di Venere è un film che mescola matrici visive e concettuali differenti. Fuse in uno sguardo d’insieme sul trauma del lutto e sul fascino della decomposizione dei corpi. Coacervo di teorie scientifiche, giochi figurativi e sottotesti filosofici, è un oggetto inafferrabile. Tanto controverso quanto ironico, si dipana in una giungla di riferimenti culturali, senza spacciare plausibilità o morali.
Il secondo lungometraggio commerciale di Peter Greenaway è anche un complesso puzzle di storie in fieri che sollecitano domande e alimentano dubbi, di logica in apparenza inafferrabile, ma in realtà rimandante a un più alto disegno complessivo. Testimonianza di un’idea di cinema già pienamente matura, è un film che propone tutte le istanze – passate, presenti e future – dell’opera del suo autore, aperta, come poche altre, ad accogliere medium e linguaggi differenti.
Luca Pacilio è direttore della rivista cinematografica online Gli Spietati e collaboratore del settimanale Film TV per il quale cura, tra l’altro, la rubrica “Videostar”. Ha scritto per Bietti il volume Il videoclip nell’era di YouTube – Cento videomaker per il nuovo millennio (2014).