Descrizione
Un’analisi storica e iconografica attraverso i trattati più importanti dell’epoca (tra i tanti, il Libro de arte coquinaria di Martino da Como).
La cucina di Leonardo da Vinci illustra la gastronomia rinascimentale italiana, con i grandi apparati e gli allestimenti di un paese che vantava i cuochi più abili e creativi d’Europa. Da qui fiorivano i ricettari e i manuali sul comportamento da tenere a tavola, sul modo di apparecchiare e sull’arte del taglio. Vengono presentati, in particolare, i coreografici, monumentali e pantagruelici banchetti tipici dell’epoca, dei quali Leonardo da Vinci fu maestro.
Chiamato da Ludovico il Moro alla corte sforzesca di Milano, dapprima egli prestò il suo genio nel dipingere capolavori e nel costruire nuove invenzioni. In seguito anche nel curare gli allestimenti scenici e scenografici degli spettacoli e dei conviti. Raggiunse infatti l’apice con l’organizzazione della Festa del Paradiso in onore delle nozze tra Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona.
Il volume si sofferma anche sul misterioso Codice Romanoff – presunta copia di un testo leonardesco rintracciato all’Hermitage e di cui il museo stesso nega l’esistenza. Il codice testimonierebbe l’interesse di Leonardo per l’arte culinaria. Interesse comprovato invece dall’accreditato Codice Atlantico – la più ampia e stupefacente collezione di scritti e disegni del grande genio – in cui ritroviamo lo schizzo del primo girarrosto a movimento meccanico.
La cucina di Leonardo da Vinci infine conclude con una nutrita selezione di originali ricette dell’epoca. Suddivise in sezioni, attualizzate negli ingredienti e nelle dosi per poterle facilmente riproporre sulle nostre tavole, illustrate nell’impiattamento finale da splendide foto a colori.
Sandro Masci è un giornalista, scrittore, gourmet, chef, insegnante di cucina ed esperto di analisi sensoriale. Si occupa
da quarant’anni di gastronomia e critica gastronomica. Collabora con numerose testate editoriali ed emittenti italiane ed estere, ed è stato consulente storico- gastronomico per la fiction Rai “Grand Hotel”.
Ha iniziato giovanissimo come critico gastronomico de «L’Espresso», e ha al suo attivo diversi libri. Tra di essi, Il Galateo della Tavola, Il Bon Ton, Il Vino, Crudo e Mangiato, Crudo in Tavola (tradotto anche in inglese e francese), Il Mangiamondo, Menu per ogni occasione, Le nostre ricette storiche e persino un giallo estoerico/eno-gastronomico, Il Libro Muto.
È stato per dodici anni docente presso diverse scuole di cucina in Italia, tra le quali le Scuole del Gambero Rosso di Roma e di Napoli. È co-fondatore e resident chef di Les Chefs Blancs, scuola di cucina e pasticceria professionale ed amatoriale con sede a Roma.