Descrizione
Costantinopoli, XVII secolo. In una notte di agosto, i corridoi del palazzo imperiale risuonano delle grida del Sultano, a forza condotto nella sala delle maioliche, dove viene murato vivo insieme a una delle sue concubine. Ad assistere inorridito al brutale colpo di Stato è il Capo degli Eunuchi, servitore fedele alla cui cura e al cui controllo è da sempre affidato l’Harem imperiale. Chi ha ordito il complotto? Quali sciagure si stanno riversando sull’Impero, turbinando impetuose come i venti che sibilano tra le assi di legno delle case di Costantinopoli? Le risposte non tardano ad arrivare, disegnando i contorni di un’oscura faida dinastica e trascinando il protagonista in un disperato tentativo di restituire l’amato Sultano al suo trono. Approdato finalmente in Italia dopo le molte edizioni internazionali succedutesi a partire dal 1996, anno della sua apparizione in Turchia, il romanzo di Livaneli evoca con tocchi magistrali il mondo cortigiano del Sultanato, in pieno Impero Ottomano, con i suoi sovrani capricciosi e spietati, le sue concubine in perenne attesa all’ombra dell’opprimente Harem, gli ieratici cerimoniali di corte, le umide prigioni sotterranee, le folle vocianti dinnanzi alle porte del palazzo. Allo stesso tempo, il minuzioso affresco si rivela una parabola: sull’eterna contrapposizione tra chi domina e chi è dominato, ma anche sul potere insopprimibile delle passioni umane, che – come ha sottolineato il celebre scrittore Yaşar Kemal a proposito dei passaggi conclusivi del racconto – <<sono capaci di esplodere, simili a una sfera di fuoco, anche nell’uomo più corrotto e miserabile dell’Impero>>.
Zülfü Livaneli, nato ad Ankara nel 1946, rappresenta una delle figure più eminenti della vita culturale e politica del suo paese. Musicista, regista (tre film vincitori di premi internazionali) e soprattutto scrittore di talento con al suo attivo, oltre ai romanzi, saggi e raccolte di racconti, ha conosciuto la prigione per le sue battaglie civili. Dopo un periodo di esilio speso tra Svezia, Francia e Grecia, ha fatto ritorno in Turchia, continuando il proprio impegno a favore della pace e della coesistenza dei popoli. Ambasciatore dell’Unesco, è deputato quale membro indipendente al Parlamento turco. Di Livaneli, Gremese ha pubblicato anche Felicità, bestseller con oltre 100.000 copie vendute sino a oggi.
Hanno detto di questo romanzo e del suo autore:
<<Fino all’ultima pagina questo libro è un piacere costante. Fa scoprire al lettore un mondo affascinante, crudele e disperato. L’universo degli Harem, così tanto romanticizzato nei film, è descritto con un realismo che non lascia alcun dubbio sulla condizione di prigionia in cui si trovavano a vivere quelle giovani donne>>.
Costa Gavras
<<Non ho mai letto prima d’ora un romanzo simile. Al lettore vorrei dire: sì, leggi e stupisciti. Da quanto tempo non leggevi un libro in cui tutti si comportano in modo totalmente diverso da come farebbero gli uomini e le donne con cui hai normalmente a che fare?>>
Elia Kazan
<<Leggerete questo libro tutto d’un fiato, senza mai fermarvi. Rievoca un mondo colmo di incredibile violenza, ma allo stesso tempo magico, quasi surreale. La morale? Anche se in forme diverse, questo tipo di storie continua a reiterarsi nel tempo, e la natura inquietante del genere umano mi spaventa tanto da raggelarmi il sangue>>.
Mikis Theodorakis
<<Livaneli è una presenza insostituibile nella scena letteraria del paese>>.
Orhan Pamuk
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