ISBN: 978-88-6692-024-3

Il cinema di Ingmar Bergman

35,00

Descrizione

«Fare film è anche reimmergersi negli spazi più profondi di se stessi, fino a raggiungere il mondo dell’infanzia…». Bergman ha spesso evocato il mondo della fanciullezza ma sempre come accesso privilegiato alla dimensione della fantasia, dunque della materia selvaggia e irrazionale dei sogni, dove si celano le pulsioni più segrete e rivelatrici dell’Io.

La forza prodigiosa delle creazioni visive e narrative del regista svedese – un cavaliere medioevale che gioca a scacchi con la Morte; un vecchio e i fantasmi della sua infanzia; il pericoloso confronto fra le identità di due donne; un bambino in lotta contro il Male incarnato da un vescovo – deriva anche dal loro radicarsi in un immaginario nutrito di una tradizione letteraria e figurativa, che arriva fino al ‘900 e alle ombre predilette di Strindberg e Ibsen.

Dalla fine degli anni ‘30 fino alla morte avvenuta nel 2007, Ingmar Bergman è stato l’autore di un’opera immensa. Essa si è espressa nelle regie teatrali, nella scrittura drammaturgica e narrativa; e ha raggiunto fama e prestigio internazionali grazie al cinema e ad una filmografia di quasi 70 film.

Questo libro è una sorta di guida analitica e storica al cinema bergmaniano. È anche corredato di un imponente apparato iconografico basato quasi esclusivamente su fotogrammi tratti dai film stessi e scelti in stretto rapporto con il testo.

Esamina ad una ad una tutte le opere cinematografiche del maestro svedese: da Crisi (1946) a Sarabanda (2003), passando per i classici degli anni ‘50 (Il settimo sigillo, Il posto delle fragole), i film da camera degli anni ‘60 (Persona, L’ora del lupo), fino all’onirico Sussurri e grida, al film-fiume Scene da un matrimonio e alla magistrale summa di Fanny & Alexander.

Il libro rilegge ogni film nelle sue matrici, nella storia delle sue vicissitudini e manipolazioni censorie; nella sua originalità e autonomia così come nelle connessioni con l’intera opera del regista.

Per la prima volta, inoltre, vengono trattati in modo esaustivo anche i film prodotti per la televisione tra il 1957 e il 2000, “cinematografici” a tutti gli effetti.

L’autore

Roberto Chiesi ècritico cinematografico e responsabile del Centro Studi – Archivio Pasolini della Cineteca di Bologna. Ha scritto saggi sul cinema bergmaniano per riviste specializzate («Segnocinema», «Cineforum») e per libri miscellanei (L’occhio del diavolo, 2017). Ha inoltre curato gli e-book di 18 dvd della Bergman Collection per Bim.

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