Descrizione
Roma, 1975. Nella dolce atmosfera di fine estate, tre giovani dei quartieri alti incontrano due ragazze del popolo. La simpatia reciproca si fa subito gioiosa e piena di promesse: insieme, flirtano al ritmo della musica nei caffè, si scambiano battute e si ripropongono di incontrarsi ancora. Di lì a poco, Alberto, uno dei tre, le invita a una festa che si terrà a Lavinio, sulla costa laziale. Maria Grazia e Raffaella accettano volentieri, lusingate e fascinate da una frequentazione che forse le porterà via dal modesto quartiere in cui vivono con le loro famiglie. Durante il viaggio, però, scoprono con crescente apprensione che la destinazione in realtà è un’altra: una sontuosa villa isolata sul promontorio del Circeo – lì dove la mitologia omerica colloca la dimora della maga Circe e ambienta l’oscuro sortilegio che trasformò in maiali i marinai di Ulisse… In questo romanzo, Pierre Adrian rielabora liberamente uno dei fatti di cronaca più efferati che l’Italia abbia mai conosciuto, insieme evocando gli anni di piombo e di Pasolini, la fine dell’infanzia, l’esplosione dei sensi e la scoperta del corpo, la musica degli anni Settanta e i paesaggi come set cinematografici. Ma esplora anche la complessità delle relazioni tra i sessi, il divario tra le classi sociali, le ingenue aspettative dei più deboli e il cinismo che talora si annida tra le pieghe delle esistenze più fortunate. Nel tiepido autunno del 1975, tre “bravi” ragazzi dei Parioli si resero responsabili di un delitto insensato e ripugnante. Quasi come se, scrive l’autore, Circe avesse posato gli occhi su quella villa per lanciare ancora una volta la propria oscura maledizione: trasformare gli uomini in animali.
Pierre Adrian (1991) ha studiato storia e giornalismo. Nel 2015 ha scritto il suo primo libro, La pista Pasolini (Éditions des Équateurs, prix des Deux Magots e prix François-Mauriac dell’Académie française), attirando a soli ventiquattro anni l’attenzione della critica letteraria francese. Ha successivamente pubblicato altri due romanzi: Des âmes simples (2017, prix Roger-Nimier) e Les Bons Garçons (2020), sempre per le Éditions des Équateurs. Collabora con alcune riviste, tra le quali l’inserto culturale «Le Figaro Littéraire».