Descrizione
Le due stelle che hanno illuminato la danza del secondo Novecento
Cosa raccontano oggi le vite e le esperienze artistiche di due grandi stelle della danza del Novecento? Carla Fracci e Rudolf Nureyev hanno cambiato la percezione della danza e del balletto in Italia e nel mondo. Il loro incontro è stato un evento deflagrante per la scena teatrale italiana. Qui viene rievocato anche attraverso le testimonianze dei protagonisti e della stampa dell’epoca. Le autrici, con due stili diversi e personali, ricostruiscono innanzitutto l’ambiente culturale in cui questo pas de deux è avvenuto partendo dalla scena del balletto nell’Italia del dopoguerra, e ripercorrono poi – insieme alle tappe artistiche del binomio Fracci- Nureyev – le straordinarie carriere individuali delle due étoiles.
Per i lettori più giovani, ai quali il libro è espressamente destinato, il racconto rappresenta l’occasione di conoscere la fervente atmosfera di un periodo, tra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, in cui il balletto si rinnova in una rilettura fresca e attuale del repertorio ottocentesco.
Fracci e Nureyev hanno sempre ricercato nuovi personaggi da interpretare e hanno esplorato nuove emozioni nell’incontro con giovani coreografi contemporanei. Cosa estremamente rara, fino ad allora, tra le stelle del balletto classico. Intorno al loro legame artistico e personale, si muovono e danzano, nei ricordi e nelle testimonianze, gli altri grandi protagonisti della danza di quegli anni: Erik Bruhn, Margot Fonteyn, Aurelio Milloss, Maurice Béjart, Roland Petit, George Balanchine, Martha Graham, Paolo Bortoluzzi, Elisabetta Terabust, Luciana Savignano e tanti altri.
Roberta Albano
Docente di tecnica della danza classica dal 1989 al 2012 presso l’Associazione Movimento Danza di Gabriella Stazio, con cui ha collaborato come vicedirettore, dal 2019 è docente di Storia della danza presso l’Accademia Nazionale di Danza. Socio fondatore di AIRDanza (Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza), ha svolto attività di critico di danza per «Il Mattino» di Napoli (dal 1989 al 1996) e per la rivista online «Campadidanza». È autrice della sezione sul Teatro di San Carlo in La danza in Italia (Gremese, 1998). Ha pubblicato vari saggi tra cui La danza al Real teatro di San Carlo sotto Carlo di Borbone (in Carlo di Borbone. Un sovrano nel mosaico culturale dell’Europa, Università “L’Orientale”, 2017), Salvatore Viganò e l’attività al teatro del Fondo di Napoli («Danza e ricerca», a. X, n. 10, 2018).
Elisabetta Testa
Docente di tecnica della danza classica dal 1981, insegna Storia della danza alla Scuola di ballo del Teatro di San Carlo di Napoli. Critico di danza per il quotidiano «Roma» e il periodico «Tuttodanza» (dal 1999 al 2012), da molti anni collabora con il Teatro di San Carlo in qualità di autrice dei testi per i programmi di sala. Le sono stati assegnati il Premio Giornalismo Danza in Fiera (Firenze), il Premio Tuttinscena (Salerno), il GD Awards (Giornale della Danza) e il Premio Capri International come “miglior giornalista di danza”. Ha creato le coreografie per lo spettacolo teatrale Io speriamo che me la cavo, con Maurizio Casagrande. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo libro, Danza? (Graus Editore), e nel 2017 il minilibro fotografico 35 anni di danza (Graus Editore).
Prefazione di Flavia Pappacena