Descrizione
L’universo cinematografico di Sergio Leone è ricamato di America e di nostalgia: l’una si compenetra nell’altra, e insieme si completano a vicenda. Quando il grande paese sognato dai pionieri si piega alla legge del dollaro, i cowboy e i gangster cominciano ad avere qualcosa a che fare con la morte e non sono più John Ford e Howard Hawks a cantarli. Con i suoi tempi narrativi dilatati, i suoi (anti)eroi da tragedia greca e il suo senso di stanchezza e di morte, C’era una volta il West è al tempo stesso un film sull’inizio e sulla fine del West, il culmine e insieme il canto del cigno di un genere – il western all’italiana – che, nonostante l’impressionante quantità di titoli, raramente era emerso dalla serie B del linguaggio e delle intenzioni. E, come molti western americani del crepuscolo, è anche un film sugli uomini veri: «una razza vecchia» che i nuovi affaristi «faranno sparire», come poi del resto è avvenuto nella realtà. C’era una volta il West, c’era una volta l’America; e c’era una volta Sergio Leone a raccontarlo e a raccontarla. Il Far West nato a Roma recupera gli spolverini e tinge le malinconie del tempo e della Storia di sugo all’amatriciana: mai così lontano, mai così vicino.
Roberto Donati (Arezzo, 1980) per diciotto anni è stato costretto ad andare a letto presto e ha perso molti film. Poi ha recuperato, ha iniziato a guardare con nostalgia il tempo in cui aveva una sua precisa idea del mondo, dell’America e del West, e ne ha scritto in alcuni libri (Il cinema di Sergio Leone, Sergio Leone – L’America, la nostalgia e il mito). Ha ideato e per alcuni anni diretto la collana di cinema Bietti Heterotopia.