Descrizione
«La violenza? C’è, è parte della vita, come la morte. Con Addio zio Tom abbiamo inteso mostrare la crudeltà di un sistema sociale istituzionalizzato. Lo abbiamo fatto senza censure, con l’unico scopo di mostrare il vero».
Franco Prosperi
Controverso. Bistrattato. Dibattuto. Condannato. Osannato oltreoceano e disprezzato in Italia, Addio zio Tom è stato manomesso a più riprese. Censurato e rimontato, fino a diventare il simbolo del processo di damnatio memoriae che ha investito Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi e i loro mondo movies, documentari shock sulle brutture e le ingiustizie del mondo.
Girata tra gli Stati Uniti e Haiti – per concessione del dittatore François Duvalier – la quinta pellicola del duo ripercorre senza remore estetiche né contenutistiche la storia della schiavitù a stelle e strisce, sfidando ripetutamente il moralismo e il perbenismo imperanti nel Belpaese (e non solo) dell’epoca.
Presenta la ricostruzione di una lavorazione pluriennale e di vicissitudini critico-censorie mai viste prima, né dopo, nella Storia del cinema italiano. Il volume ripercorre la genesi, i contenuti e il destino di questo oggetto filmico di straordinaria importanza storiografica. Si avvale inoltre delle testimonianze dirette e dei materiali fotografici di chi vi prese parte in prima linea.
Stefano Loparco (1968) è stato il primo in Italia a indagare sistematicamente l’opera e la vita di Gualtiero Jacopetti attraverso la scrittura del saggio biografico Graffi sul mondo (Il Foglio, 2014) e di Passeggeremo ancora tra le rovine del tempio (Il Foglio, 2019), memoir scritto a quattro mani con il regista Franco Prosperi. Ha inoltre partecipato alla realizzazione del volume Jacopetti Files. Biografia di un genere cinematografico italiano di Fabio Francione e Fabrizio Fogliato (Mimesis, 2016) ed è stato redattore della voce “Gualtiero Jacopetti” nel catalogo del Lucca Film Festival 2016.