Il silenzio è d’oro di René Claire appartiene alla collana I migliori film della nostra vita.

Dopo il volontario esilio in America, René Clair torna nella sua amatissima Parigi. Qui realizzare il film che secondo alcuni rappresenta la vetta più alta della sua arte.

In un continuo rimando a fonti letterarie, musicali e filmiche, Il silenzio è d’oro, ambientato nei primi anni del Novecento, è la storia tenera e insieme crudele di un regista dongiovanni. Non più giovanissimo (Maurice Chevalier, alla migliore interpretazione della sua carriera), è costretto a rinunciare alla ragazza di cui è innamorato in favore di un giovane attore che è anche il suo miglior amico.

«Un canto malinconico sull’avvicinarsi della vecchiaia» (Sadoul), ma anche un omaggio al cinema muto e all’arte della commedia, che può consolarci di ogni malinconia.

Il silenzio è d’oro di René Claire esamina scena per scena, inquadratura per inquadratura, il film di un regista per cui nessun dettaglio era casuale. È accompagnato da considerazioni di Clair sul film e sul cinema, una ricca antologia di recensioni e saggi sia d’epoca che recenti. . Inoltre contiene i fotogrammi più significativi di un film che un tempo era considerato tra i capolavori massimi dell’arte cinematografica, oggi ingiustamente dimenticato.

Giulio D’Amicone, nato a Bologna, ha pubblicato saggi di cinema vari (da L’uomo che uccise Liberty Valance a René Clair, il sorriso al cinéma e Vamos, il western italiano oltre Leone). Nel 2013 ha esordito nella narrativa con il romanzo La Musa. Uno svelamento, cui hanno fatto seguito Crepe nel muro e Attenti al gradino.